Tangenti nella sanità: cinque indagati ai domiciliari e sette colpiti da interdittiva
- redazioneilgazzett
- 5 giorni fa
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Provvedimenti dopo gli interrogatori nell’inchiesta della Procura di Palermo

Il gip di Palermo, Cristina Lo Bue, ha disposto gli arresti domiciliari per cinque persone e misure interdittive temporanee per altre sette, nell’ambito dell’indagine su presunte tangenti legate ad appalti nel settore sanitario.
Le decisioni arrivano dopo gli interrogatori di garanzia conclusi il 13 novembre, relativi alla gestione di due gare pubbliche: una per la fornitura e la sterilizzazione del materiale chirurgico dell’Arnas Civico di Palermo e una per il servizio di noleggio e lavanderia della biancheria dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, per cui Antonio Maria Sciacchitano ricopriva il ruolo di presidente dell’organismo di valutazione.
Sciacchitano, commercialista palermitano ed ex membro del collegio sindacale dell’ospedale Civico e dell’Asp di Palermo, è finito ai domiciliari. Era già stato arrestato lo scorso giugno in un’altra tranche dell’inchiesta collegata al caso “Sorella sanità”, che coinvolge l’ex dirigente regionale Fabio Damiani. Secondo la Procura, avrebbe incassato diverse tangenti per favorire alcune imprese.
Agli arresti domiciliari anche gli imprenditori Gaetano Di Giacomo, Massimiliano De Marco, Catello Cacace (già coinvolto nell’indagine precedente) e Umberto Perillo.
Le misure interdittive riguardano invece:
Alba Cristodaro, responsabile unico del procedimento: interdizione per un anno;
Diego Russo: nove mesi di interdizione;
Giuseppe Valentino e Vincenzo Criscuolo: sei mesi ciascuno;
Umberto Maggio e Milko De Seta, entrambi dipendenti di un’impresa: interdizione per un anno;
Aldo Albano, provveditore dell’azienda Villa Sofia-Cervello: un anno di sospensione dai pubblici uffici.



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