Leonardo, lavoratori di Grottaglie contro la vendita di armi a Israele: "Non in mio nome"
- redazioneilgazzett
- 22 ott
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È già arrivata a 15.000 firme in poche ore la petizione lanciata su Change.org dai lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto), intitolata:"Non in mio nome, non con il mio lavoro".
I dipendenti chiedono lo stop immediato alle forniture militari dell’azienda verso Israele, denunciando il coinvolgimento dell’industria bellica italiana – con il consenso del Governo – in operazioni che, secondo i firmatari, colpiscono la popolazione civile palestinese e violano il diritto internazionale umanitario.
"Leonardo mantiene solidi rapporti commerciali e di cooperazione militare con Israele, contribuendo di fatto alla prosecuzione delle operazioni belliche", si legge nel testo dell’appello.
La richiesta ai vertici e alle istituzioni
I lavoratori chiedono ai vertici di Leonardo, all’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento del Ministero degli Esteri e al Consiglio dell’Unione Europea di intervenire per interrompere ogni collaborazione militare con Israele, anche per evitare possibili sanzioni internazionali.
Il messaggio finale della petizione è netto:
"Rifiutiamo di essere complici nelle violazioni dei diritti umani e nei crimini internazionali. Rifiutiamo che il nostro lavoro, il nostro ingegno e le nostre mani contribuiscano a un'economia che guida, fornisce e abilita il genocidio del popolo palestinese."



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