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Bari, indagine per voto di scambio: gli arrestati si avvalgono della facoltà di non rispondere

  • redazioneilgazzett
  • 8 nov
  • Tempo di lettura: 1 min

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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari di Bari, Giuseppe Montemurro, gli arrestati nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) sul presunto voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunali di Modugno del 2020.

Tra loro c’è Antonio Lopez, 40 anni, ex assessore alle Attività produttive del Comune di Modugno ed ex candidato di Forza Italia alle prossime regionali pugliesi. Lopez, assistito dall’avvocato Cristian Di Giusto, ha dichiarato di voler chiarire la propria posizione “nel prossimo futuro”.

Secondo l’accusa, Lopez avrebbe accettato da Cristian Stragapede, 35 anni, ritenuto vicino al clan Parisi, la promessa di procurare voti in cambio di 25 euro per preferenza e di altre utilità. L’ex assessore avrebbe inoltre fatto da intermediario per conto di Nicola Bonasia (anch’egli indagato), poi eletto sindaco, anche in occasione del ballottaggio, accettando una nuova offerta di voti in cambio di un posto di lavoro.

Anche Stragapede, difeso dall’avvocato Nicola Quaranta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Entrambi si trovano attualmente in carcere.

Nella stessa inchiesta sono stati arrestati per altri reati – tra cui estorsione e detenzione illegale di armi – Felice Giuliani (59 anni), Vincenzo Costantino (53), Raffaele Strafile (52) ed Eugenio Damiano Giuliani (34). Felice Giuliani, interrogato per rogatoria alla presenza del legale Gianluca Ursitti, ha scelto di non rispondere alle domande del gip.

L’indagine prosegue per delineare i rapporti tra i soggetti coinvolti e verificare l’effettiva influenza dei clan locali sul voto amministrativo del 2020.

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