Sicilia prima in Italia per la raccolta del sangue cordonale
- redazioneilgazzett
- 5 nov
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Scalzo: “Orgogliosi dei risultati ottenuti dagli operatori sanitari”
La Sicilia si conferma prima in Italia per la raccolta del sangue cordonale e per la produzione di emocomponenti a uso non trasfusionale, a beneficio di numerosi pazienti. Nell’Isola sono state raccolte 1.924 unità di sangue cordonale, di cui l’82% recuperate e trasformate in emocomponenti.
La Banca del sangue cordonale siciliana è attualmente impegnata in un progetto clinico sperimentale che potrebbe rivoluzionare la storia trasfusionale in neonatologia a livello mondiale. Il centro ha inoltre ricevuto un riconoscimento internazionale: secondo miglior abstract al Congresso Costem 2025 di Berlino, per lo studio sull’impiego di collirio derivato da sangue cordonale nei pazienti affetti da GvHD oculare dopo trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Il trial in corso prevede l’utilizzo dei globuli rossi ottenuti dal sangue cordonale allogenico per la terapia trasfusionale dei neonati pretermine. I bambini prematuri, infatti, necessitano spesso di trasfusioni nelle prime fasi della vita durante il ricovero in terapia intensiva neonatale. Il sangue cordonale risulta particolarmente adatto grazie alla presenza di emoglobina fetale, più affine alle esigenze fisiologiche dei piccoli pazienti.
Per promuovere la donazione e ampliare la disponibilità di unità destinate ai neonati, si è tenuto a Sciacca (Agrigento) un incontro con operatori sanitari dei punti nascita siciliani, neonatologi e dirigenti delle aziende sanitarie delle province di Palermo e Trapani. L’obiettivo è uniformare la raccolta in tutto il territorio regionale e incrementare la donazione del sangue cordonale.
Il dirigente generale del Dasoe, Giacomo Scalzo, e la direttrice del Centro regionale sangue, Maria Luisa Ventura, hanno sottolineato l’importanza di garantire “una raccolta uniforme in tutti i punti nascita, per offrire emocomponenti con caratteristiche uniche e irripetibili utili a trapianti, trasfusioni e medicina rigenerativa”.



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