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Reggio Calabria, firmato protocollo per la gestione delle aziende sequestrate: “Così le imprese si liberano dalle infiltrazioni”

  • redazioneilgazzett
  • 8 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

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Un nuovo strumento per aiutare le aziende a costruire “anticorpi” contro le infiltrazioni mafiose e favorire la loro rinascita economica. Con queste parole la prefetta di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, ha presentato il protocollo d’intesa firmato oggi in Prefettura per migliorare la gestione e lo sviluppo dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate.

L’accordo rafforza la collaborazione tra magistratura, Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, Associazione bancaria italiana, Ordine degli avvocati e Ordine dei commercialisti. L’obiettivo – ha spiegato Vaccaro – è “non soffocare le imprese colpite da misure di prevenzione, ma accompagnarle in un percorso di risanamento che consenta loro di sopravvivere sul mercato e di riconquistare la fiducia di territorio e banche”.

Alla firma era presente anche la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, che ha sottolineato come “questo protocollo permetterà alle aziende di contare su professionalità qualificate e su un tavolo permanente in Prefettura, per monitorare passo dopo passo i risultati”. Ferro ha ricordato che “in Calabria i beni sequestrati sono 3.823, di cui 2.692 nella provincia di Reggio, pari al 70% del totale regionale”.

Per la direttrice dell’Agenzia, Maria Rosaria Laganà, l’intesa “può produrre risultati concreti e duraturi”. La presidente del Tribunale, Maria Grazia Arena, ha evidenziato l’importanza dell’accesso al credito per la sopravvivenza delle aziende sequestrate, mentre il procuratore Giuseppe Borrelli ha rimarcato che “le attività criminali generano ricchezza: è fondamentale riportarla in canali leciti per trasformarla in sviluppo legale”.

Il procuratore generale Gerardo Dominijanni ha ricordato infine di aver già denunciato nel 2022 il rischio di liquidazione delle aziende confiscate, con la conseguente perdita di posti di lavoro. “Questa firma – ha dichiarato – dà finalmente seguito a quell’appello. Lo Stato deve dimostrare di saper creare occupazione legale, laddove la criminalità ha cercato di appropriarsene”.

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