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Fine vita, l'ASL riconosce i requisiti: Ada potrà accedere al suicidio assistito

  • redazioneilgazzett
  • 8 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

La donna, 44 anni, affetta da SLA. L’Associazione Coscioni: “Potrà scegliere quando e se vorrà”


Ada, 44 anni, originaria della Campania e affetta da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), potrà accedere legalmente all’aiuto medico alla morte volontaria, nel rispetto delle indicazioni stabilite dalla Corte Costituzionale.

A renderlo noto è l’Associazione Luca Coscioni, che ha assistito legalmente la donna in tutto l’iter. Secondo quanto comunicato ieri, 7 ottobre, l’ASL ha ufficialmente riconosciuto che Ada possiede tutti i requisiti previsti dalla legge, e ha avviato la procedura per stabilire il farmaco da somministrare e le modalità di autosomministrazione, come previsto dai protocolli.

La decisione dell’ASL arriva dopo un ricorso d’urgenza presentato al tribunale di Napoli dal collegio legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Coscioni. In precedenza, l’azienda sanitaria aveva respinto la richiesta di Ada. Solo in seguito a una nuova udienza, è stata concordata una rivalutazione clinica delle sue condizioni.

Conosciuta inizialmente con lo pseudonimo "Coletta", Ada ha deciso nei giorni scorsi di uscire dall’anonimato, affidando la propria testimonianza a un video diffuso dall’associazione. Le sue parole sono state lette dalla sorella Celeste, poiché Ada non è più in grado di parlare, a causa del rapido avanzamento della malattia, diagnosticata nel giugno 2024.

Oggi la donna può comunicare solo attraverso un puntatore oculare. È completamente immobile, non cammina, non si alimenta da sola, non assume i farmaci senza aiuto e dipende totalmente dai suoi familiari per ogni funzione vitale.

"Senza i caregiver – spiega l’Associazione Coscioni – Ada morirebbe di stenti, in modo atroce e doloroso. La sua è una condizione di sofferenza permanente, senza possibilità di miglioramento."


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Con il via libera, l’azienda sanitaria ha riconosciuto che Ada rientra nei parametri fissati dalla Corte Costituzionale per accedere all’aiuto alla morte volontaria:

  • malattia irreversibile

  • sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili

  • piena capacità di intendere e di volere

  • possibilità di autosomministrarsi il farmaco

"Ada potrà scegliere in autonomia se e quando procedere", ha concluso l’Associazione, sottolineando che la decisione della donna non è ancora definitiva, ma che l'accesso alla procedura rappresenta una conquista di libertà e dignità.

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