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Violenza di genere, Pittella: “La Basilicata può diventare un modello virtuoso di cooperazione istituzionale”

  • redazioneilgazzett
  • 26 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

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Il Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata sottolinea la necessità di un’azione coordinata tra Regione, Osservatorio e Ministero della Giustizia per rendere più efficace la prevenzione e la tutela delle vittime.


Nel corso di un incontro dedicato al tema della violenza di genere, Marcello Pittella ha sottolineato come la Basilicata possa assumere un ruolo di primo piano nella costruzione di un modello virtuoso di contrasto a questo fenomeno. Secondo Pittella, la chiave è rappresentata dalla collaborazione costante tra le istituzioni, dalla condivisione delle buone pratiche e da una rete integrata di supporto alle vittime.

“La nostra regione – ha affermato – ha tutte le potenzialità per diventare un laboratorio nazionale di cooperazione istituzionale. Solo unendo le forze tra enti locali, Osservatorio regionale e Ministero della Giustizia potremo garantire interventi più rapidi, efficaci e rispettosi della dignità delle persone coinvolte”.

L’obiettivo, ha spiegato Pittella, è quello di costruire un sistema stabile di prevenzione, formazione e ascolto, capace di agire non solo dopo gli episodi di violenza, ma anche in ottica preventiva. Fondamentale in questo senso è il rafforzamento del dialogo con le scuole, i centri antiviolenza, le forze dell’ordine e il sistema sanitario.

La Basilicata, con la sua dimensione territoriale contenuta e una rete istituzionale relativamente coesa, può infatti sperimentare modelli di integrazione tra politiche sociali e giudiziarie difficilmente realizzabili in contesti più complessi. L’auspicio è che da questa esperienza possano emergere pratiche replicabili anche in altre regioni italiane.

“Serve una cultura del rispetto e della responsabilità condivisa – ha aggiunto Pittella – perché la lotta alla violenza di genere non è solo una battaglia delle donne, ma un impegno collettivo per una società più giusta e consapevole.”

L’iniziativa rientra in un più ampio percorso di sensibilizzazione promosso a livello regionale, volto a rafforzare la rete dei servizi e a favorire una formazione mirata degli operatori impegnati nella tutela delle vittime.

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