Governo Sicilia, riserbo e rigore sull’evoluzione dell’indagine della Procura
- redazioneilgazzett
- 9 nov
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Attesi la prossima settimana gli interrogatori, il gip valuterà le richieste di arresto

“Palazzo d’Orléans segue con doveroso riserbo istituzionale ma con rigorosa attenzione l’evoluzione della vicenda”.È quanto trapela dalla sede della presidenza della Regione Siciliana in merito all’inchiesta della Procura di Palermo, che ha chiesto l’arresto di 18 persone con le accuse di associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Tra gli indagati figurano l’ex governatore Totò Cuffaro – che questa mattina ha annunciato le dimissioni da segretario nazionale della Democrazia Cristiana – il deputato e coordinatore di Noi Moderati Saverio Romano e il capogruppo della Dc all’Assemblea regionale siciliana Carmelo Pace.
Il governo Schifani è già intervenuto riunendo in via straordinaria la giunta regionale e disponendo sospensioni e revoche dagli incarichi pubblici per i funzionari coinvolti. Tra questi, Maria Letizia Di Liberti, ex dirigente generale del Dipartimento Famiglia, e Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale. L’esecutivo ha inoltre preso atto dell’auto-sospensione di Alessandro Caltagirone, ex direttore generale dell’Asp di Siracusa, avviando il commissariamento dell’ente.
Revocato anche l’incarico a Vito Raso, segretario particolare dell’assessore alla Famiglia e storico collaboratore di Cuffaro, anch’egli indagato nell’inchiesta.
La prossima settimana sono previsti gli interrogatori degli indagati, al termine dei quali il gip si pronuncerà sulla richiesta di applicazione degli arresti domiciliari.



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